Tutto ciò che vediamo esposto in una qualunque vetrina, il modo in cui sono sistemati gli oggetti che spesso ci soffermiamo a osservare durante le nostre passeggiate e i nostri pomeriggi di shopping, è frutto dell’accurato lavoro di un Visual Merchandiser.
Non tutti lo sanno, ma anche esporre e presentare in una determinata maniera manichini, abiti, scarpe e quant’altro fa parte di una più grande strategia che ha come obiettivo invogliare all’acquisto un potenziale cliente. La comunicazione visiva deve risultare efficace, diretta.
È per questo motivo che la figura del Visual Merchandiser sta prendendo sempre più piede sia in Italia che all’estero, dove molti gestori ne richiedono le prestazioni al fine di rendere visivamente più bello e accattivante il proprio negozio agli occhi del pubblico. La semplice esposizione di un prodotto, dietro mani esperte, può infatti portare alla sua vendita in un batter d’occhio.
Di base, bisogna essere particolarmente sensibili e predisposti, per riuscire a stabilire la composizione perfetta accompagnata da una luce adeguata. Ma oltre a questo requisito indispensabile, per diventare Visual Merchandiser occorre affidarsi a personale in grado di formare e seguire questa figura lavorativa. Il magazine nuvoluzione.com è dedicato proprio a seguirvi nel vostro percorso nel mondo del fashion retail.
L’utilità del Visual Merchandiser
Innanzitutto è necessario partire dal significato di queste due parole. Provando a tradurle, il concetto riguarda proprio la “visualizzazione della merce”, ossia il modo in cui essa è esposta, l’ambientazione, il tipo di grafica utilizzata, come viene insomma proposta al pubblico che deve valutarne l’acquisto. Quella del Visual Merchandiser è appunto una figura molto richiesta, perché anche solo una vetrina ben curata, posizionata in una via centrale e quindi molto in vista, può attirare potenziali acquirenti, trattandosi del biglietto da visita di un negozio.
Ma oltre alla vetrina, anche gli spazi interni necessitano di essere ben organizzati: sono altrettanto importanti per far sentire il cliente a proprio agio e spingerlo a trattenersi, a curiosare, magari a comprare qualcosa. Chi avrebbe infatti piacere a entrare in un negozio poco curato, con oggetti e vestiti esposti totalmente senza logica e criterio? Praticamente nessuno.
Anche l’occhio vuole la sua parte, ed è qui che entra in gioco il Visual Merchandiser.
Requisiti
Come già anticipato, uno dei requisiti fondamentali da possedere per diventare Visual Merchandiser è uno spiccato e innato gusto estetico, per ricreare composizioni e giochi di luce che abbiano lo scopo di rendere la merce particolarmente desiderabile. La posizione degli oggetti, la loro angolazione, sono dettagli che possono fare la differenza. È dunque necessario far fruttare la propria creatività, seguire ciò che l’istinto suggerisce, e metterlo in pratica nel migliore dei modi.
Ma per diventare un bravo Visual Merchandiser, bisogna sempre rimanere al passo con i tempi: seguire la moda è quindi molto importante, mantenersi aggiornati sulle tendenze del momento, per mettere in risalto un dettaglio piuttosto che un altro.
In questo settore spiccano anche le figure di Visual Designer, che si occupa della vendita online di un determinato brand, e di Visual Manager, che sta a capo di tutto. Date un’occhiata ai corsi di Italian Design Institute.